Io sono Buonista

Buonismo s. m. [der. di buono]. – Ostentazione di buoni sentimenti, di tolleranza e benevolenza verso gli avversari, o nei riguardi di un avversario, spec. da parte di un uomo politico (definizione da Treccani).

Quando il termine Buonismo, buonista ha cominciato ad essere usato da tutti con un significato negativo, mi sono sentita a disagio.

Che significa essere buonista? E perché è sbagliato esserlo?

Mi sono focalizzata su queste due domande e non ho trovato delle risposte che mi potessero far vergognare di essere buonista.

Buonista significa che rispetto il prossimo, chiunque sia. Bianco, nero, giallo, verde, povero o ricco, giovane o vecchio, uomo o donna, bimbo o uomo, sano o malato.

Se questo significa essere denigrata, mi denigrino pure.

Se questo significa che è sbagliato, voglio sbagliare!

il fatto che qualcuno pensi che essere superiori ad altri per qualsiasi ragione sia accettabile, non vuol dire che sia corretto.

Purtroppo esiste un parallelismo con la parola Pietismo.

Il vocabolo pietismo, nel periodo fascista, fu “usato impropriamente per indicare un atteggiamento di compassione oppure di simpatia ingiustificata(Focus)”. Chi aveva un atteggiamento positivo verso gli ebrei, veniva tacciato di pietismo, quasi fosse una colpa essere compassionevoli e rispettosi di persone non cattoliche.

Non suona familiare?

Non sembra descrivere esattamente la stessa dinamica che si è innescata, quando il termine buonismo ha assunto una valenza negativa?

Perché tornare sugli stessi passi? Hanno visto che ha funzionato una volta e quindi ci si riprova?

Siamo davvero così stupidi da non capire quanto ci si fa manipolare?

Queste domande mi hanno fatto riflettere, mi hanno fatto capire quanto siamo superficiali se ci lasciamo influenzare troppo da chi abbiamo intorno, se non sappiamo difendere le nostre idee quando non sono popolari.

Non mi spaventa difendere le mie idee, non mi spaventa avere idee differenti.

E a voi???

 

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