Bullismo Mediatico

Da persona curiosa e che si annoia facilmente, sono iscritta a vari gruppi su FB e bazzico qua e là in vari Blog e Testate Giornalistiche.

Da quando mi sono iscritta a FB, nel 2008, le cose in rete sono cambiate notevolmente. Negli anni precedenti, l’attività principale era di “monitoraggio” di alcune persone (mamme che chiedevano alle figlie di guardare che combinava la collega o la cognata o l’ex, per esempio), c@zzeggio vario con primi approcci su rete e ricerche/letture di vario genere.

Negli ultimi anni, con la possibilità di commentare in forma quasi anonima da qualsiasi parte (blog, giornali, post), ho notato un cambiamento repentino dell’uso del web.

Siamo passati da letture di vari blog, in cui si poteva interloquire dopo l’approvazione dei messaggi da parte degli adm., con note critiche in cui si esponeva il proprio pensiero discordante ad attacchi veementi e che talvolta sfociano in volgarità gratuite.

Mi sono resa conto che questi attacchi, per lo più diretti a criticare idee politiche differenti dalle proprie, seguono degli schemi precisi.

  1. Normalmente questo accanimento mediatico comincia con una forte presa di posizione del “bullo” del momento, in cui denigra il pensiero esposto.
  2. Si susseguono un botta e risposta tra l’autore e il “bullo”, in cui il primo cerca di spiegare il proprio pensiero e il secondo risponde con frasi fatte, slogan, portando esempi del “cugggino”, del nonno, del cognato, dello zio ecc….
  3. All’ennesima risposta pacata ma con vaga presa per i fondelli (si, mi diverto, non posso negarlo) dell’autore, il “bulletto” o la “bulla” (si, pure le donne attaccano) si scatena e cerca di sminuirti giudicandoti sul piano fisico. “Basta guardare la tua foto del profilo, per capire come ragioni!” o “Con quella faccia, che si vuole pretendere” sono all’ordine del giorno. Come se la correlazione tra mente e viso/corpo influisse sulla capacità di giudizio dell’individuo (Mah!!!). Di solito rispondo con un bel “Specchio Riflesso”, soprattutto quando l’interlocutore non ha foto sue ma solo foto generiche.
  4. Ultimo round, ma intercambiabile col terzo, si passa al lato sessuale. Essendo donna, automaticamente passo per la frustrata che fa poca pratica e che dovrebbe farne di più. E lì, cari miei, mi diverto ancora un po’. Se è un uomo, infatti, rispondo: “non sei il mio tipo, ma ti ringrazio vivamente per l’offerta”, neh! Di solito il tipo in questione si arrampica sugli specchi per dimostrarmi che non intendeva questo e poi si eclissa.     Se è una donna, rispondo di pensare alla sua, di pratica, e non alla mia, chiedendo se avrebbe dato lo stesso consiglio ad una sua ipotetica figlia. Si infervorano ancora di più ma a quel punto non rispondo più io, per sopraggiunta noia.

Ho notato questo schema perché mi è capitato almeno 5/6 volte. Quando esauriscono quei 4 argomenti/slogan che sanno, si buttano sul personale pensando di ferirti.

Non sanno che io sono allenata a schivare i colpi 🙂 e rispondere di conseguenza!

Credo proprio che questo tipo di attacchi si possa chiamare bullismo mediatico o cyberbullismo. La cosa che mi stupisce è che parliamo di persone che hanno 30/40/50 anni, non di adolescenti. Nonostante ciò, il comportamento è uguale: attacchi personali che mirano a farti perdere la tua identità intellettuale.

Fortunatamente io la prendo in ridere, non sono 4 messaggi che mi fanno perdere la testa ma questo atteggiamento dovrebbe essere scoraggiato.

 

E voi?

Come vi comportate?

Chocolat