Libertà di Scelta

Oggi è una giornata no.

Una di quelle giornate che, magari, inizia discretamente e poi diventa insopportabile.

Una di quelle giornate che si rovina improvvisamente, magari leggendo il giornale.

Oggi, a Verona, hanno votato a favore di una mozione contro l’aborto. Una mozione che, sulla carta, dovrebbe favorire la scelta di tenere un bambino e di non abortirlo. Una mozione che di fatto limita la libertà di scelta di una persona.

Personalmente non credo che abortirei (anche se, mai dire mai!) ma non potrei mai andare da nessuna a imporre la mia volontà. Se una persona ha deciso che non può portare avanti una gravidanza, chi sono io per accusarla e rimproverarla? Non sarò mai nei suoi panni e non potrò mai sapere quali siano i suoi reali problemi, siano essi mentali , economici, di salute o semplicemente una scelta egoista che impediscono di portare a termine una gravidanza.

Quello che davvero non riesco a capire è: perchè imporre una scelta (il non aborto) ad altri, limitando, di fatto, la libertà personale?

Se Pinco Pallina (mi ha sempre fatto ridere questo nomignolo) decide che una gravidanza non può essere portata avanti, a coloro che gridano all’omicidio, cosa cambia? Cosa cambia a loro personalmente, se partorisce o no? Questo concetto non lo capisco.

Se per un cattolico l’aborto è inaccettabile, perchè la posizione di chi è ateo e che non crede che un embrione sia vita, vale di meno? Perchè due pesi e due misure?

Perchè il libero arbitrio cattolico non può essere applicato anche in questo caso? In fondo, se Dio ha dato agli uomini la libertà di scelta, come possiamo negarla, noi uomini?

Io credo che molti non abbiano capito una semplice cosa: il fatto che ci sia la possibilità di scegliere se abortire o no, non implica che è obbligatorio abortire. Se una donna, seppur in difficoltà, decide di tenersi il bambino, nessuno andrà mai da lei a fare pressioni perchè se ne sbarazzi. Nessuno, nemmeno la più convinta abortista si permetterebbe mai una cosa simile. Quindi perchè gli antiabortisti sono così accaniti? Perchè, semplicemente, non lasciano in pace chi ha preso una decisione, per nulla semplice e che avrà molti strascichi, nel tempo?

Perchè non capiscono che non sarebbe giusto far crescere una bambino non voluto, magari in un clima d’odio e probabilmente trascurato (ne conosco più di qualcuno, cresciuto così)? Oppure farlo crescere nell’indigenza? Come mai la loro coscenza non si risveglia, in questi casi?

Conosco varie donne cattoliche che hanno votato, nel ’78, a favore della legge 194 sull’aborto. Hanno votato per evitare che altre donne morissero sotto i ferri di chirurghi improvvisati, magari lasciando senza mamma bambini ancora piccoli. Hanno votato consapevoli che non l’avrebbero  usata, in quanto credenti, ma lasciando agli altri la libertà di usarla.

Vorrei che il pensiero altruistico di queste donne cattoliche fosse amplificato e spiegato a tutti: avere una legge non significa per forza usarla ma dare una possibilità di scelta. 

 

Chocolat, ottobre 2018